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Dare buone notizie non è peccato.

Prolifera, insieme alle #fakenews, la propensione ad esaltare solo le cattive notizie, e a minimizzare (fino a demolire) quelle buone. Come se il Paese potesse crescere senza saper riconoscere, insieme ai problemi veri, anche le cose che stanno andando meglio. E che l’anno appena concluso abbia registrato il record storico dei visitatori – oltre 50 milioni – nei nostri musei è indubbiamente una gran bella notizia. Non solo per il fatto in sé, ma anche perché riporta la barra su quello che deve essere un orizzonte di riferimento imprescindibile per l’Italia: la cultura come uno dei principali motori del nostro sviluppo, generatore di più opportunità di lavoro. Nel tempo della globalizzazione, per competere, bisogna fare sempre meglio ciò per cui si è unici, e affiancare nuove vocazioni nazionali per cui si possa diventarlo, unici. E l’Italia è unica per patrimonio culturale. Lo so, non è una novità, lo si è detto e ridetto tante volte. Bisogna però che ci mettiamo bene in testa una volta per tutte che dal punto di vista dell’offerta turistica e culturale il nostro Paese non è semplicemente un player nel panorama globale, uno tra i tanti: è un fuoriclasse, un numero uno, una superstar. Serve però un radicale cambio di passo. Il record storico di 50 milioni di visitatori, insieme all’aumento del turismo, dice che questo questo cambio di passo è in atto. Attualmente però siamo solo al quinto posto tra i paesi più visitati al mondo. In cima alla classifica, i cugini francesi. Ecco, dobbiamo metterci in testa che, col nostro potenziale, l’unico obiettivo a cui mirare risolutamente è il gradino più alto del podio. Per raggiungerlo però, bisogna che tutto ciò che facilita la fruizione di un patrimonio culturale infinito e inestimabile come il nostro, sia portato a un livello di eccellenza unico: dai servizi alle infrastrutture, dalla capacità di comunicare bene chi siamo e cosa offriamo alla cura di ogni dettaglio per far vivere un’esperienza indimenticabile al visitatore-turista. L’Italia ha tutte le carte per vincere la sfida crescente della globalizzazione che vedrà crescere anche la domanda di bellezza ed unicità. Dobbiamo puntare/fare – non solo bene, ma eccezionalmente bene, benissimo – quel che in fondo sappiamo già fare e abbiamo sempre fatto: regalare bellezza e Meraviglie (vero Alberto Angela?) al mondo intero.

P.S: potrebbe sembrare semplicistico attribuire questo record storico di visitatori alle politiche dei governi a guida PD di questa legislatura; però capiamoci, non si possono soltanto “dare colpe” al governo se ci sono cose che non vanno bene (e ce ne sono), e pensare che quelle che vanno bene siano figlie del caso.