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Il 29 dicembre del 2004, vent’anni fa, moriva Ermanno Gorrieri, padre del cattolicesimo sociale e democratico modenese, nel cui solco e dei cui valori di uguaglianza, libertà e fratellanza mi sento, più che un piccolo erede, un ‘cercatore’.

Gorrieri ha speso la sua vita per la democrazia e per sostanziare i valori della Repubblica, a partire dall’uguaglianza.
Nell’ultima intervista, rilasciata allo storico Paolo Trionfini che gli chiedeva un abbozzo di bilancio sul senso della traiettoria da lui percorsa, sollecitato dalla domanda se ne era valsa la pena, Gorrieri risponde: «Non si deve rivolgere a un vecchio questa domanda. Un vecchio non è portato all’ottimismo. Dal punto di vista personale senz’altro. Credo di aver fatto il mio servizio. Dal punto di vista dei risultati, ne è valsa la pena se sono abbastanza saggio per capire che si lavora per cento e si ottiene uno».

E’ così, “si ottiene uno”, ma ciò che di bene si è seminato, aspirando all’uguaglianza e alla libertà, germina poi molto molto più di uno.
Un piccolo e grandissimo esempio: la sua intuizione che l’uguaglianza passasse anche da sostegno alla famiglie con figli.
Nel 1982 il suo pionieristico contributo, insieme a Luciano Guerzoni, col saggio “Il salario sociale. Famiglia e reddito nella crisi dello stato assistenziale”, che ha posto con forza il tema del sostegno dei minori, tema ripreso e rilanciato qualche anno dopo (1986) dalla ‘Commissione nazionale di Indagine sulla Povertà e sull’emarginazione’, da lui presieduta. Gorrieri nel 1987 accettò la carica di ministro del Lavoro nel governo Fanfani con l’unico obiettivo di preparare la strada alla riforma degli assegni familiari, riforma migliorativa della situazione pregressa (rimasta in vigore fino all’Assegno Unico), per sostenere le famiglie “nella loro condizione di vita reale”. Dieci anni dopo, scrivendo una delle Tesi dell’Ulivo nel 1996 (vedi foto), mise a fuoco questo obiettivo con la proposta di un Assegno Unico Universale per le famiglie con figli.

1996.
Ci sono voluti venticinque anni, tanti, troppi, ma dal 2021 l’Assegno Unico Universale per le famiglie con figli è realtà, grazie al disegno di legge Graziano Delrio – Stefano Lepri che hanno raccolto il ‘testimone’, l’ultimo decisivo miglio, disegno di legge per l’istruzione dell’Assegno Unico presentato con determinazione sia nel 2013, sia nel 2018, legislatura quest’ultima conclusasi appunto con la sua approvazione, unanime, del Parlamento. Ora ricevono l’Assegno Unico tutte le famiglie con figli, poco meno di 6 milioni di famiglie, ha corretto tantissime distorsioni ed iniquità del precedente sistema e sta difendendo milioni di famiglie con figli dallo scivolamento sotto la soglia di povertà.

Sono onorato di aver fatto parte del Gruppo di Lavoro Fondazione Ermanno Gorrieri per gli studi sociali, Agenzia Arel, Alleanza contro la povertà in Italia, che ha elaborato la proposta di attuazione della Legge Delega, presentata al Governo e in buon misura accolta, con Luciano Guerzoni che sino alle sue ultime ore, pur consapevole che lo fossero, ha lavorato al successo di questo progetto.
Ci si è appoggiati sulle loro spalle robuste, su quel’ “uno” fondamentale e generativo.

E ora? Bisogna lavorare ancora ed ancora sull’Assegno Unico per rafforzarlo e migliorarlo, anche perché è la misura più efficace per invertire la china dalla crisi demografica. E tenere più in generale la barra sul principio di uguaglianza in un tempo di crescenti disuguaglianze.