Sulle pagine della Gazzetta di Modena e del settimanale diocesano Notizie, aggiornamenti importanti sui passi avanti decisivi avvenuti nelle ultime settimane verso la realizzazione dell’Hospice. Migliaia di ore di volontariato dedicate per arrivare fin qui, per attraversare ed non arrendersi alla complessità (e dentro questa parola ci metto dentro tutto). Grazie al tenace spirito della Fondazione di partecipazione e di comunità di cui sono stato promotore insieme alle Associazioni Malati Oncologici (AMO) del territorio e ora sono volontario, la Fondazione Hospice San Martino ETS, in queste settimane sono stati compiuti decisivi passi avanti sul piano progettuale.
Ora dobbiamo dare, insieme, l’ultimo colpo di reni, per vedere finalmente partire fra non molto (dopo la ripresa imminente dei lavori di urbanizzazione già iniziati), anche i lavori dell’edificio Hospice vero e proprio, prevista per i primi mesi del 2025. Occorre coltivare al contempo la spirito di questo progetto: l’Hospice come cura della vita fino all’ultimo istante, l’Hospice come “casa specializzata come un ospedale, e un ospedale caldo come una casa”, per rifarci alle parole del Cicely Saunders, fondatrice del primo Hospice.
Ieri un incontro importante che ha visto la partecipazione di tantissime persone promosso dalla Fondazione San Martino insieme al Circolo Medico Merighi. Insieme psicoterapeuta e teologo Sandro Spinsanti, autore del saggio edito da Il Pensiero Scientifico Editore “ Sulla terra in punta di piedi” (qui: https://tinyurl.com/d4fkv5yb) si è affrontato il tema “La dimensione spirituale della cura”. La spiritualità insita in ogni uomo, a prescindere dalla religiosità, ci chiede di prenderci cura gli uni degli altri: nei rapporti di intimità come in quelli sociali. Prenderci cura della vita, in tutte le sue forme, comprese quelle animali e vegetali. Prenderci cura dei viventi quando diventano fragili e declinano verso la fine del loro ciclo vitale.
Ricorrendo alle professioni di cura e alla pietas che dà forma a un’umanità pienamente realizzata. È questo il profilo a tutto tondo della spiritualità che siamo chiamati a vivere e che dovrà essere esaltato in un luogo vocato a questo come l’Hospice. La spiritualità ci appare così non come un capitolo separato dalla vita, privilegiato e aristocratico, quanto piuttosto come sinonimo della vita stessa. Equivale all’avventurosa vicenda di diventare uomini. Corrisponde a un’intensificazione dell’esistenza: per questo non dovrebbe mai essere distaccata dalla vita nella concretezza della sua quotidianità.
#hospice
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