In cabina elettorale, ormai, si è portati a dar fiducia sempre più a coloro che incarnano speranza di cambiamento e di miglioramento. Per questo motivo, non possiamo permetterci di entrare nella competizione che sta andando in scena in questi giorni: non vincerà chi la spara più grossa, ma chi sarà aperto al confronto sul futuro. Faccio un esempio: il tema Europa. Molte delle opportunità di cambiamento per l’Italia passano e passeranno da lì. Dall’integrazione culturale al debito pubblico, dalla protezione del nostro manifatturiero dalla concorrenza sleale fino alle nuove leve d’investimento per il benessere dei cittadini. Nei prossimi mesi si metterà in moto un progetto di rilancio dell’Europa: l’accordo di grande coalizione in Germania ha questo pilastro. Per non restare indietro è necessario avere idee forti e chiare. Ne abbiamo una: secondo noi il futuro si chiama ‘Stati Uniti d’Europa’. Se l’Italia sarà su questo treno nel vagone di testa, per il Paese ci sarà speranza. E non ci si sale con i no o i boh.
Qual è il futuro dell’Italia?
da admin | 18 Gen 2018 | Economia, Paolo Negro, Partito Democratico, Politica estera, Politica Interna | 0 commenti
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