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Sì, prima gli Italiani, ma davvero, non lo slogan di cui qualcuno si è riempito la bocca. Ieri il Presidente Mattarella ha anteposto la protezione dell’interesse comune degli Italiani, l’interesse nazionale, all’egoismo di parte. Val la pena di leggersi integralmente l’intervento del Presidente Mattarella dopo la rinuncia all’incarico di Conte. Ne scelto un passaggio:

L’incertezza sulla nostra posizione nell’euro ha posto in allarme gli investitori e i risparmiatori, italiani e stranieri, che hanno investito nei nostri titoli di Stato e nelle nostre aziende. L’impennata dello spread, giorno dopo giorno, aumenta il nostro debito pubblico e riduce le possibilità di spesa dello Stato per nuovi interventi sociali. Le perdite in borsa, giorno dopo giorno, bruciano risorse e risparmi delle nostre aziende e di chi vi ha investito. E configurano rischi concreti per i risparmi dei nostri concittadini e per le famiglie italiane“.

Impennata dello spread, quindi aumento del debito pubblico, quindi riduzione delle risorse pubbliche per i cittadini e rischi per i risparmi dei cittadini. Da questi rischi concatenati, a cui saremmo stati inesorabilmente esposti se Mattarella si fosse fatto imporre ministro dell’Economia un teorico della nostra uscita dall’euro come Savona, ci ha tutelato Mattarella, mettendo davanti a tutto l’interesse degli Italiani. E lo ha fatto esercitando con coerenza e limpidezza le proprie prerogative costituzionali.
Mattarella si è assunto le sue responsabilità fino in fondo.

Ora lo faccia anche il PD: esca dall’afasia, dal torpore, in cui è caduto, si rimetta in piedi subito e disegni una credibile e coraggiosa alternativa. Non basterà dire Europa.