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Torno sulla Mirandolexit, per il suo peso politico sul futuro del nostro territorio. Il sindaco Greco ha annunciato con un certo ottimismo il ricorso del Comune di Mirandola al Consiglio di Stato, contro il pronunciamento del Tar che ha annullato la Mirandolexit, in nome dell’autonomia di Mirandola. Noi non abbiamo mai messo in discussione l’autonomia di Mirandola. Non abbiamo discusso se Mirandola può o non può uscire dall’Unione, abbiamo chiesto di presentare i vantaggi e gli svantaggi. Ancora oggi, a distanza di oltre un anno, questi conti sulle presunte convenienze della Mirandolexit e quando convenga fare da soli non ci sono. Ci sono solo i conti delle spese legali di questa vicenda, mentre, ha detto il TAR, tocca a Mirandola presentare piani asseverati dalle ragionerie e dai revisori dei conti, per supportare il fatto che questa scelta non scassi e danneggi i conti propri e di tutti.

L’Unione non è una camicia di forza ma non è nemmeno un taxi da cui salire o scendere a piacimento, fregandosene di tutto e di tutti. Punto.
In attesa di questo, avanti. Con (meglio ovviamente) o senza Mirandola, il dopo Covid chiama a rilanciare l’Unione, per rappresentare e promuovere a tutti i livelli gli interessi generali della Bassa Modenese e far crescere il nostro territorio. Non c’è tempo di rincorrere le contorsioni della Lega.

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