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Concordo con la dichiarazione del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola Francesco Vincenzi: la “messa a terra” del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Biomedicale nel nostro distretto è “un’enorme opportunità”. Dobbiamo fare ora tutto quanto possibile perché sia così: non solo che l’idea si realizzi davvero, ma se ne estraggono anche tutte le potenzialità. Penso ad esempio al tema degli alloggi per gli studenti, perché abbiano l’opportunità più vantaggiosa possibile di trovare casa e venire a vivere nel nostro territorio a prezzi accessibili mentre frequentano qui l’Università, per poi rimanerci inserendosi nel nostro tessuto produttivo, dove gli studenti faranno anche gli stage.

Penso al tema della mobilità. Dobbiamo pensare questa opportunità come una città di quasi novantamila abitanti che non è periferica perché esprime il distretto produttivo biomedicale tra i più importanti al mondo e ha diversi altri settori competitivi e dinamici. L’Unione dei Comuni non è solo lo strumento per gestire servizi ma anche per perseguire insieme un disegno di sviluppo del nostro territorio. Era ed è questo il senso del ‘Patto per lo sviluppo’ della Bassa Modenese, sottoscritto dall’Unione dei Comuni, con la Regione Emilia-Romagna e tutte le principali forze economico-sociali del territorio. Poi il lavoro che abbiamo voluto di analisi e ascolto del territorio svolto da Nomisma e presentato nel convegno del gennaio 2022 che ha visto il lancio di una decina di idee – progetto concrete per lo sviluppo. Fra queste, l’idea di portare l’Università nel Distretto Biomedicale, Ingegneria Biomedicale, emersa fra i progetti prioritari. Non volevamo che fosse il solito convegno, senza un seguito coerente.

Il fatto che questa idea non sia rimasta in un cassetto, stia prendo forma e si vada verso la sua ‘messa a terra’ è un’ottima notizia per la Bassa Modenese, perché la formazione universitaria e l’attrazione di competenze era ed è un perno decisivo di quel disegno. Un perno sui cui far leva per dare concretezza anche alle altre idee – progetto che contiene il Patto per lo sviluppo e il Rapporto di Nomisma, consegnato recentemente all’Unione nella sua versione finale circa la loro fattibilità: penso all’idea dell’integrazione fra il Distretto Biomedicale con la Sanità Pubblica e l’Ospedale di Mirandola nel settore della dialisi; penso all’idea di un Centro internazionale di Statistica sanitaria; al transit point ferroviario, fino ad arrivare al progetto di un piano integrato per valorizzare sul versante dell’attrattività turistica il ruolo dei beni culturali che stiamo ricostruendo insieme a quello delle ciclovie europee, nazionali e regionali, a partire dalla Ciclovia del Sole, che ci attraversano e si estenderanno. L’Unione dei Comuni promuova un incontro con la Regione, la Provincia e tutti gli attori economici e sociali del nostro territorio per dare il la a questa “fase due” del Patto per lo sviluppo.