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INTERVISTA ALLA GAZZETTA DI MODENA SULLA CANDIDATURA ALLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI

di Chiara Marchetti

E’ Paolo Negro il nome proposto dal PD della Bassa come candidato a consigliere dell’assemblea regionale dell’Emilia-Romagna. La consigliera uscente Palma Costi ha già fatto sapere che dopo tre mandati non si ripresenterà e il territorio della Bassa vuole continuare ad essere rappresentato in Regione. Negro, 51 anni, è attualmente consigliare comunale capogruppo del Comune di Concordia.

Negro, che cosa c’è dietro la sua candidatura ?
A monte della mia candidatura, c’è una storia di impegno e di esperienze: amministrative, politiche e di volontariato. A vari livelli. Le ultime in ordine temporale sono quelle di capogruppo nell’Unione dei Comuni della Bassa Modenese e di volontario all’interno della Fondazione di partecipazione che ho promosso con le associazioni malati oncologi, per realizzare l’Hospice San Martino, l’hospice del territorio che presto prenderà il via. Ancora più a monte, c’è la passione per la bella politica. La scelta di accettare la proposta di candidatura è stata quindi una scelta di coerenza con questo impegno concreto ed esperienze sul campo che sono la mia storia.

Il PD della Bassa è stato d’accordo sulla sua candidatura, un bel modo di iniziare un nuovo percorso.
Decisamente. da dopo le elezioni amministrative è cominciato un confronto all’interno di tutti i circoli del PD del territorio per condividere un’indicazione per le elezioni regionali. Un’ampia consultazione che si è conclusa con un’assemblea che si è espressa all’unanimità, chiedendomi di candidarmi. Ne sono onorato, è una bella spinta, insieme a quello di raccogliere, se sarò eletto, il testimone di Palma Costi.

Le ha dato qualche consiglio?
Si, Palma è stata partecipe di questa scelta e mi ha incoraggiato ad accettare la candidatura. Io e Palma ci confrontiamo quotidianamente sui temi concreti delle nostre comunità. Non mi ha dato consigli anche perché il suo miglior consiglio è il modo in cui lei ha affrontato i suoi incarichi in Regione, bhé e è cosi che voglio fare anche io. Essere sempre presente sui problemi, tenace e competente nella loro gestione, ascoltando le persone. Il consigliere regionale va fatto e lo farò così, se eletto. Credo ci accomuni proprio questo, passione e tenacia.

Quali sono le priorità della Bassa che porterai in Regione?
Le priorità su cui mi sono sempre battuto in questi anni: il completamento della ricostruzione post terremoto, la sanità, cioè il completamento degli investimenti sul nostro ospedale e i servizi sanitari sul territorio, gli investimenti sulla prevenzione del rischio idraulico; la viabilità, ossia gli investimenti sul Canaletto, la tangenziale di Camposanto, l’avvio della Cispadana. E poi ancora la mobilità pubblica dei cittadini, il potenziamento della formazione professionale dei giovani e l’attuazione dell’intero “Patto per lo sviluppo della Bassa” a cui ho lavorato e di cui è andato in porto il primo importante progetto: l’avvio del corso di Ingegneria Biomedicale nella Bassa. E c’è un’urgenza: l’abolizione del payback. Sono in costante contatto con i nostri parlamentari che ha portato alla presentazione ieri di una proposta di legge che ha proprio questo scopo. Tuttavia, un consigliere regionale deve occuparsi di tutta la provincia ed è una cosa che farò: peraltro in questi anni non c’è comune della nostra provincia in cui non sia già stato. L’impegno che mi assumo è di essere sempre a disposizione di cittadini, associazioni, imprese ed amministratori di tutta la provincia e con loro di trovare le migliori soluzioni possibili ai problemi.

Con te, Maria Costi e Ludovica Carla Ferrari siete tre candidati espressione del mondo cattolico. Pensi che potrebbe esserci il pericolo di “rubarsi” preferenze a vicenda? Potrei rispondere che essendo l’unico uomo, con la doppia preferenza uomo – donna, non corro questo pericolo. Al netto di questo, siamo tutti in politica da laici e democratici. Orgoglioso delle mie radici nel cattolicesimo sociale modenese che ha espresso figure come Ermanno Gorrieri, sono stato coordinatore del comitato costituente e segretario provinciale del PD: lo sono stato per tutti, non per una parte e mi sono sempre comportato così in tutti i ruoli che ho svolto. Lo dimostra il sostegno corale e plurale che ha portato alla mia candidatura.

Se verrai eletto dovrai lasciare il tuo posto di consigliere comunale a Concordia e nell’Unione dei Comuni. Ti dispiace? Non c’è incompatibilità fra i due ruoli, anzi tenere il collegamento tra Regione e comuni, con i consigli comunali e il consiglio dell’Unione dei Comuni, potrà essere un grande valore aggiunto. Quello che penso sia doveroso è passare la mano nel ruolo di capogruppo che oggi svolgo.