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Il Congresso del PD modenese, ai nastri di partenza, non si chiuda in sé stesso e si misuri più apertamente con la condizione di vita reale delle famiglie modenesi, pesantemente segnata dalla pandemia. Si deve percepire di più l’ambizione del PD modenese di essere laboratorio e motore permanente di idee e riforme dal basso che cambino in meglio la vita quotidiana delle persone, un laboratorio sintonizzato con il cantiere nazionale delle riforme necessarie per il futuro del Paese. Una di queste riforme ha profondissime radici modenesi, nel cattolicesimo democratico e nel riformismo progressista, radici del PD modenese. Mi riferisco all’assegno unico universale per le famiglie con figli.

Ermanno Gorrieri, di cui ricorre in questi mesi il centenario della nascita, ne ha fatto la buona battaglia di una vita intera, ponendo il tema della riforma degli assegni famigliari, insieme a Luciano Guerzoni, già negli anni ’80, poi da ministro del Lavoro, fino ad elaborare nel 2004 una proposta organica come contributo al programma dell’Ulivo che prefigurava l’odierno assegno unico. D’altro ieri questa riforma è realtà, peraltro con il concorso fattivo anche della Fondazione modenese intitolata a Ermanno Gorrieri. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che rende operativo l’assegno unico universale. Ne beneficeranno, dal marzo 2022, tutte le famiglie con figli, 7.5 milioni di famiglie, la metà delle quali accederà all’importo pieno: 175 euro a figlio, con maggiorazioni per i figli oltre al secondo che portano l’assegno fino a 260 euro al mese.

Da otto misure in cui si frammentava la politica per la famiglia si passa a una sola, un unico assegno che le famiglie riceveranno ogni mese, in modo semplice e continuo, con una dotazione finanziaria significativamente incrementata. Ne beneficeranno anche lavoratori autonomi e liberi professionisti, oggi iniquamente esclusi dagli assegni famigliari. E’ una vera rivoluzione (ovviamente perfettibile come tutte le riforme) del nostro sistema di protezione sociale capace di sostenere finalmente in modo robusto la responsabilità genitoriale e concorrere alla ripresa della natalità, uno dei problemi più gravi del nostro Paese.

Una rivoluzione resa possibile dall’impegno strenuo del Pd, che ha raccolto il testimone delle idee del ‘laboratorio modenese’ di Ermanno Gorrieri e Luciano Guerzoni, essendo l’assegno previsto dalla proposta di legge delega Delrio – Lepri, presentata all’inizio di questa legislatura ed approvata dal Parlamento in via definitiva nel marzo scorso. Sinceramente mi stupisce la timidezza del PD, a tutti i livelli, nel rivendicare questo traguardo che, più di ogni altra riforma realizzata in questa legislatura, può raccontare l’identità del PD, un partito che si batta per una società più giusta ed equa. Usciamo da questa timidezza. Il documento programmatico proposto da Roberto Solomita come candidato alla segreteria provinciale, buona base di confronto, assuma la rilevanza strutturale di questa riforma, “nata” a Modena. Lavorerò ad un emendamento al documento che vada in questo senso, con la proposta che a marzo, quando le famiglie riceveranno il primo assegno, se ne parli in ogni piazza di ogni comune modenese e che, sempre a marzo, il PD modenese ospiti un’Agorà con il segretario nazionale Enrico Letta sul tema delle politiche nazionali e locali per la famiglia.