Ho scritto della necessità di un ‘dividendo sociale’ della riforme, per garantire una rinnovata rete di protezione e sicurezze ai cittadini.
Ma dove prendere le risorse? Il Piano che sta mettendo a punto per la Commissione Europea il gruppo di lavoro guidato da Romano Prodi coglie nel segno: un Piano europeo per sostenere e rilanciare gli investimenti in salute, scuole, edilizia sociale e recupero delle periferie urbane. La premessa del rapporto è che il modello sociale di cui l’Europa va fiera (ed è il nostro maggiore fattore di protezione e competitività) deve essere «modernizzato».
Ma sono crollati gli investimenti proprio in questo campo. L’Europa è nata per questo: unire, per proteggere i propri cittadini. Lo ha fatto in questi 60 anni senza guerre (e non era mai accaduto) fra i Paesi membri dell’Unione, ma il mondo cambia in modo sempre più accelerato, si ‘allarga’ la competizione e l’Europa per non essere travolta dai nazionalismi deve essere concretamente vissuta dai cittadini come un fattore di protezione, il perno di un sistema di sicurezze, rispetto al proprio futuro.
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