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L’assegno unico e universale per i figli, con il voto del Senato di martedì scorso, è finalmente legge dello Stato. E’ un traguardo storico che segnerà un cambiamento profondo nel nostro sistema di welfare, a sostegno della genitorialità e a contrasto della denatalità. Si tratta infatti del più importante intervento di riforma degli istituti di trasferimento monetario alla famiglie nel sistema di welfare del nostro Paese. Assicurerà sostegno alle famiglie attraverso un assegno rivolto a tutti i nuclei con figli, includendo categorie prima escluse, come i lavoratori autonomi e le famiglie incapienti. L’assegno accorpa e supera ben otto altri istituti in cui si frammenta oggi il sostegno dello Stato alle famiglie con figli.

Questo storico traguardo nazionale ha profondissime radici modenesi: è stato uno dei grandi sogni e terreno d’impegno civile e politico di Ermanno Gorrieri, di cui stiamo ricordando in questi mesi il centenario della nascita. Ha attraversato infatti tutta la sua vita politica il lavoro di ricerca e l’impegno per una riforma che garantisse sostegno alle condizioni reali di vita delle famiglie con figli, parte integrante della sua visione per una società più giusta ed equa, in cui non si facciano “parti uguali fra disuguali”. Già nel 1982, con il loro pionieristico “Il salario sociale. Famiglia e reddito nella crisi dello stato assistenziale”, Ermanno Gorrieri e Luciano Guerzoni posero, per primi, con forza, il tema del sostegno alle famiglie con minori. Gorrieri vi lavorò tenacemente da Ministro del Lavoro di un governo che però durò troppo poco e poi per tutta la sua vita, fino all’ultimo, fino ad arrivare ad una proposta organica di riforma – predisponendo anche una prima bozza di articolato legislativo – consistente nell’istituzione di un assegno per i figli, volta ad assorbire a regime tutti gli interventi già esistenti, per accrescerne l’efficacia redistributiva.

Era la lucida prefigurazione dell’odierno “assegno unico e universale”. Impegno e ricerca queste di cui la Fondazione Ermanno Gorrieri ha raccolto l’eredità, dedicando il suo primo convegno nazionale, tenutosi a Modena nel 2006, proprio alle “Politiche di sostegno alle famiglie con figli”, sotto la presidenza di Luciano Guerzoni. Al centro del convegno proprio il tema del sostegno al reddito e alle responsabilità familiari e “la proposta di istituzione dell’assegno per i minori”, con la relazione dei modenesi Paolo Bosi e Massimo Baldini. Proprio Luciano Guerzoni, scomparso nel novembre scorso, ha voluto che la Fondazione “E. Gorrieri” lavorasse anche all’attuazione coerente della riforma, nell’imminenza della sua approvazione parlamentare, insediando un Gruppo di lavoro di studiosi della materia, insieme all’Arel, centro studi fondato da Beniamino Andreatta. Pur consapevole della inesorabilità del male, Guerzoni ha lavorato a questa iniziativa fino alle ultime ore prima della sua scomparsa.

Nei giorni scorsi è stato presentato, nel corso di un seminario nazionale, il risultato di questo lavoro: la proposta più approfondita ed organica oggi in campo per contribuire ad attuare bene questa riforma che cambierà la vita di milioni di famiglie italiane, con indicazioni precise su come gli importi dell’assegno unico potrebbero essere modulati rispetto alla situazione economica delle famiglie e alla loro composizione. In base alle simulazioni della proposta Gorrieri – Arel, presentata nel corso del seminario da Paolo Bosi e Chiara Saraceno, membri del Gruppo di lavoro, le famiglie interessate dalla riforma saranno circa 7,63 milioni, corrispondenti a circa 28 milioni di persone, che rappresentano quasi la metà del totale della popolazione residente in Italia. Imponente, circa 20 miliardi, la dotazione dell’assegno. La proposta Gorrieri – Arel propone che l’assegno, pur universale, sia attuato con una selettività temperata, rapportata cioè alla situazione economica delle famiglie, di fatto garantendo un assegno di pari importo a famiglie con un Isee fino a 30mila euro, e decrescente fino a un Isee di circa 50mila euro, garantendo anche al di sopra di questa soglia un assegno minimo. La proposta prevede che gran parte delle famiglie (circa l’80%) possa ricevere un assegno di 160 euro per ogni figlio minore, con maggiorazioni che lo potranno portare fino a 250 euro mensili. Il seminario è stato concluso dalla Ministra della Famiglia Elena Bonetti che ha dichiarato di assumere la proposta Gorrieri – Arel come punto di riferimento fondamentale per l’attuazione della riforma.