Sono un convinto fautore delle autonomie locali. Ma quella voluta dal Governo non è autonomia ma parcellizzazione, frantumazione di competenze strategiche nazionali.
Per questo ieri sera sono stato impegnato come volontario alla Festa provinciale del PD nella raccolta delle firme per abrogare la legge 86 voluta dal Governo Meloni sulla cosiddetta autonomia differenziata. E ho a mia volta firmato.
Questa è una riforma che briciola competenze in settori chiave come sanità, scuola, lavoro e ambiente e per questo farebbe arretrare e non avanzare il Paese in questi settori strategici.
Solo un esempio, per capirci, nel campo del #lavoro.
L’art. 35 della Costituzione stabilisce che «la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori». Con questa Autonomia differenziata lavoratrici e lavoratori sarebbero meno tutelati, favorendo una sorta di dumping sociale che crea competizione fra Regioni. Il costo del lavoro si abbasserebbe a scapito della sicurezza. Verrebbe messa da parte la contrattazione nazionale indebolendo ulteriormente i lavoratori di fronte alle loro controparti, aumentando la precarietà.
Una legge che spacca, non promuove un’autonomia virtuosa coerente con la lo spirito della nostra Costituzione.
Hanno provato a dirlo senza essere ascoltati nei mesi scorsi Banca d’Italia, Svimez, Corte dei Conti, Ue, la Cei, molte organizzazioni economiche.
Questo referendum non è una battaglia di parte. Per questo stanno firmando centinai di migliaia di cittadini, di ogni apparenza politica.
COME ADERIRE ALLA CAMPAGNA REFERENDARIA
È possibile firmare in due modalità:
1 – recandosi con la propria carta di identità ai numerosi banchetti organizzati dai movimenti, dalle realtà sociali, sindacali e dai partiti da Nord a Sud del Paese;
2 – andando sul sito www.referendumautonomiadifferenziata.com
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